Dicono gli anziani che una siccità così è cosa quasi mai "connotta" ("conosciuta" n.d.A.). Dicono che a guardare indietro una cosa così era capitata negli anni novanta, pozzi da cui non si cavava più una goccia di acqua, colture secche e terreno come carbone. Poi però gli anni a venire sono stati piovosi, anche più della norma, e tutto come sempre in Natura si è rimesso in sesto. Ma certo, ora, e con eco degli effetti del cambiamento climatico in atto ormai dimostrato scientificamente, time is out of joint, di nuovo. In Sardegna i laghi sono tutti artificiali, tranne il lago di Baratz, vicino a Sassari. Gli altri sono 38 invasi artificiali, il cui volume complessivo ammonta ad 1,6 miliardi di metri cubi d'acqua. La situazione della loro portata è monitorabile qui. Qui nel Sud Sardegna, i fenicotteri sono volati via, i cinghiali ed i cervi scendono a mare a cercare acqua, la macchia mediterranea ha preso colori autunnali e spenti. Sappiamo tutti cosa bisogna fare. La resilienza ci impone buone pratiche di gestione dell'acqua a livello istituzionale (è noto ormai che in Italia circa il 40% dell'acqua potabile viene dispersa per una scarsa manutenzione delle condutture), ma anche a livello casalingo. Si possono utilizzare riduttori di flusso per rubinetti, fare lavatrici solo a pieno carico, scaricare lo sciacquone dell'acqua con flusso diversificato, utilizzare l'acqua di cottura della pasta per lavare i piatti, riutilizzare l'acqua piovana per innaffiare piante e automobili. Viviamo in un piccolo Paradiso che è importate tutelare. Diamoci da fare. #to read
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Agosto 2019
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