L'Isola di Sardegna è esente dai terremoti. Per una fortuna atavica, buttata lì, in mezzo al Mediterraneo, guarda la faglia appenninica con il binocolo ed il tremore della Terra le è sconosciuto. Ma due cose sicuramente l'Isola sa: cosa significhi ricostruire dalle macerie - della crisi economica che sta spazzando via tutto da anni - e il senso di comunità - l'aiuto che ognuno di noi può dare a chi è in difficoltà -.
Il 2016 è stato ed è ancora per qualche manciata di mesi un anno bisestile, il che riporta al vecchio detto, anno bisesto, anno funesto, e così pare proprio sia andata. Non solo perchè, parlando con leggerezza rispetto a quello che dirò in seguito, in questo anno abbiamo perso molti grandi del cinema (Seymour Hoffman), della musica (Bowie) e della cultura (Eco), un senso di solitudine intellettuale che deve sublimarsi nella pienezza del ricordo. Ma anche perchè questo è stato l'anno delle stragi del terrorismo in Europa che hanno scaraventato la paura ed il disordine sociale in una fortezza di democrazia e di regole civili, dandoci uno sguardo su quelli che sono gli abissi dell'animo umano (the horror, the horror! diceva Conrad in Cuore di Tenebra) e la vita quotidiana fra bombe ed ammazzamenti in buona parte del Mondo. Il terremoto di Amatrice è stata una bella batosta nella corsa per uscire da questo tunnel bisesto e funesto. L'orrore, l'imponderabilità, la vacuità dei nostri sforzi che spesso si materializzano nel progetto di una casa (dentro la quale ci sono una famiglia e tutti i sogni annessi), tutto questo è entrato in noi da allora e dovrà essere metabolizzato. Ci renderà più forti? Ne sono certa. Di terremoti nella vita quotidiana di ciascuno di noi ce ne sono tanti: la malattia di una persona cara, la perdita di una persona cara, l'impossibilità di mettere al mondo un figlio, un sofferto divorzio, un brutto licenziamento, per citare solo alcuni accadimenti che ci scuotono dalla faglia della vita. Eppure, vedendo un altro detto al contrario, da un cataclisma da una parte del Mondo può svilupparsi il battito di ali di una farfalla dall'altro. Qui in Sardegna ci sono alcuni piccoli esempi da citare: proprio ieri è morto Salvatore Usala che per anni e con grande coraggio si è battuto per i malati di SLA come lui. Un battito di mani e di farfalle lo accompagni. E poi: Ovidio Marras, dopo anni di lotta contro i costruttori di Resort sulla selvaggia costa meridionale sarda, è riuscito a difendere la sua terra e a bloccare altri ecomostri. E poi: la storia di Edilana www.edilana.com/ e della sua geniale imprenditrice Daniela Ducato che con il recupero della lana di pecora sarda e ora anche del materiale di scarto della lavorazione agricola, fa prodotti isolanti e di arredamento ecocompatibili. Un plauso le è arrivato da tutto il Mondo. E poi: Dopo anni di servitù militari c'è chi è riuscito a scrivere un reportage che, in parte, ha tirato fuori la verità.
E poi: un gruppo di ragazzi di Sant'Antioco che hanno puntato sulle produzioni artigianali di birra e pizza e sono diventati pluripremiati, Rubiu, www.rubiubirra.it/ e anche quelli che si sono inventati delle conserve http://www.bonorasardegna.com/. Di sottofondo a tutto la storia della prima rivolta operaia d'Italia che si svolse a Buggeru, la piccola Parigi mineraria del Sulcis Iglesiente. Il 4 settembre del 1904, i minatori stremati dalle condizioni lavorative, decisero di scioperare, ma l'esercito sparando sulla folla fece morti e feriti. L'indignazione fu tale, e tale la voglia di rivalsa, che anche in altre parti di Italia, altri operai scioperaro e vennero sedati nel sangue. Allora, la Camera del Lavoro di Milano proclamò lo sciopero generale nazionale, il primo d'Europa che durò dal 16 al 21 settembre ed al quale aderirono i lavoratori italiani di tutte le categorie e da cui iniziò quella che oggi è la consapevolezza sindacale ed i diritti acquisiti dei lavoratori italiani. Farfalle. I terremoti non fanno paura ai Sardi. Anche distanti fisicamente, ci siamo, compaesani terremotati. Siamo là, al di là del mare, eccoci, arriviamo. #toVisit Galleria Henry, la miniera di Buggerru che si visita in parte con un vecchio trenino.
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Agosto 2019
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