Essere o non essere un'isola /Appendice. Sardegna ed Irlanda. Il cerchio sincopato de su ballu tundu6/30/2016 Che le isole abbiano tutte una simile conformazione fisica è appurato: terra in mezzo costretta fra i confini a chiudersi e mare tutto intorno. Ma che le isole possano anche avere similitudini culturali, questo è meno banale e più sorprendente. Ho studiato in Irlanda ai tempi dell'Università e anche lì facevo incetta di modi di fare e di tratti antropologici. Solo dopo, sull'isola di Sardegna, ho iniziato a stupirmi di quanti tratti somatici della cultura sarda potessero essere ricondotti all'isola di smeraldo. Due fra tutte: una lingua - il celtico ed il sardo - riconosciuta e parlata dagli abitanti e diversa dalla lingua colonizzatrice - l'inglese e l'italiano. E poi, fra tutti, il modo di ballare. Questo saltare a piccoli passi l'uno accanto all'altro. Il ballo tradizionale irlandese assomiglia nel ritmo sincopato talmente tanto a su ballu tundu sardo, che ci sarebbe da fare degli scambi culturali. Più isolani però i Sardi: tondo è il ballo, stretto il cerchio, a delimitare l'Isola, il Nuraghe, il Cantone. Si apre ad un certo punto il cerchio ballando, eccolo il mare, ecco le genti. Ma poi si richiude, come le onde e le maree, su e giù, attraverso il millenni della Storia. Così i canti a tenore. Cantanti sempre in circolo chiuso, il cantone, la tribù che canta per se stessa, delimitando il sentimento di una delle migliaia di città nuragiche. E' stato incredibile poi avere conferma della mia intuizione. “(….) Appare invece più verosimile che il popolo dei Sardi abbia avuto un'origine occidentale e ciò per varie affinità culturali ed antropologiche che essi presentano ancora con i Baschi, gli Irlandesi e gli Scozzesi. Infatti i Sardi della Barbagia, zona più conservativa dell'Isola, sono prevalentemente dolicocefali, hanno carnagione, capelli e occhi chiari e presentano in prevalenza il gruppo sanguigno RB positivo che è comune ai popoli europei che abbiamo menzionato. Siamo inoltre certi che il popolo che edificò i nuraghi avesse un idioma molto simile a quello dei Baschi poiché, non solo molti cognomi e toponimi sardi, ma anche i nomi particolari dei nuraghe, che sinora erano incomprensibili, trovano un preciso e reale significato nella lingua euskadi. (…). [Bruno Vacca, Il Museo Archeologico di Cagliari e le antiche civiltà della Sardegna, Edizioni V.I.S.] #toWatch. Il film “BELLA E DINNIA" di Antioco Floris, 2001, un documentario sulla lingua sarda e sulla sua declinazione etnomusicale: "(...)tre poeti che rappresentano tre generazioni di sardi e che provengono da diversi territori praticando diversi stili di poesia: Efisio Caddeo, di Furtei, maestro di “repentina”, Giuseppe Porcu, di Irgoli, giovanissimo poeta di “otavas”, Paolo Zedda, di Sinnai, cantadori di “mutetu longu” campidanese (...)"
0 Commenti
Lascia una risposta. |
Archives
Agosto 2019
Categorie
Tutto
|