L'isola di Sant'Antioco sta alla Maddalena come l'Antartico all'Artico: diametralmente opposte, simili in apparenza con una propaggine che si chiama in una Carloforte, nell'altra Caprera, ma portatrici di uno spirito turistico diverso, selvaggia la prima, lussuosa la seconda.
L'isola di Sant'Antioco è stata abitata fin dall'antichità come dimostrano le numerose Domus de Janas, il complesso nuragico di Grutt'i Acqua e di Corongiu Murvonis, e poi le numerosissime vestigia del passaggio dei Fenici (col nome di Sulki), dei Cartaginesi, e dei Romani (col nome di Sulci poi odierna regione del Sulcis), fino allo spopolamento nel lungo periodo medievale ed il ripopolamente avvenuto solo a metà dell'ottocento grazie all'intervento dell'Arcidiocesi di Iglesias. Fertilissima nella sua piana centrale, Canai, ed esposta ai venti di Maestrale, l'isola è uno scrigno di archeologia e di mare. Ecco le dieci tappe imperdibili per chi vuole visitare questa appendice di Sardegna. Let's go SouthWest. 1. Museo Archeologico Barreca: in questo museo, ora anche multimediale e con accesso ai non vedenti, sono conservati tutti i reperti che ripercorrono la storia archeologica dell'isola dal periodo nuragico a quello fenicio, poi punico, poi romano. Le guide della Cooperativa Archeotur vi faranno poi visitare l'antico Tophet, luogo suggestivo dove venivano conservati in delle urne votive le ceneri dei bambini morti prima del tempo. 2. Museo Etnografico e Villaggio ipogeo: per conoscere gli usi e costumi del paese bisogna unire alla visita del Museo Archeologico anche la visita alla parte etnografica, ma imperdibile risulta il villaggio ipogeico, dove visse la popolazione santantioghesa dai tempi del ripopolamento dell'isola a metà dell'ottocento fino quasi ai giorni nostri, sfruttando le cavità delle tombe puniche. 3. Basilica di Sant'Antioco: costruita nel medioevo su quella che fu la tomba del santo medico della Mauritania, Antioco, riconosciuto dall'agiografia dopo il martirio avvenuto nel III sec. d.C., è Basilica giubilare e antichissima. E' possibile anche visitare le catacombe con una visita guidata organizzata da una giovane cooperativa di ragazzi che trovate già dentro la chiesa. 4. Museo del Bisso: è di pochi giorni la notizia che nonostante una petizione internazionale, i locali del Museo del Bisso sono stati temporaneamente chiusi in attesa di una nuova collocazione. Non cambia però il cuore della faccenda. Chiara Vigo, una delle ultime tessitrici di questa tela del mare presa da un mollusco chiamato Pinna Nobilis, allieva della scuola del Bisso di Sant'Antioco, vi racconta con magia e candore della sua arte millenaria. 5. Saline di Sant'Antioco: conosciute fin dai tempi antichissimi, almeno fenici, ebbe un grandissimo sviluppo nello scorso secolo quando il sale veniva raccolto a mano e mediante l'uso di muli e caricati su piccoli treni merci fino al vicino porto commerciale. Oggi proprietà dell'AtiSale, produce sale disgelante venduto in tutta Europa. Fate una passeggiata per il lungo sentiero che dal ponte romano vi porta fino alle montagne di sale per ammirare i numerosissimi fenicotteri e la straordinaria biodiversità, oppure con la bicicletta percorrete lo stesso percorso fino a Porto Botte, in zona San Giovanni Suergiu. Rigenerante. 6. Complesso nuragico di Grutt'i Acqua: scarsamente curato negli anni, purtroppo, questo luogo ci ricorda una delle città nuragiche costiere più importanti del SudOvest sardo. E' ancora visibile anche se non totalmente, il nuraghe centrale con le delimitazioni delle capanne dove viveva la popolazione, oltre che un pozzo sacro, più piccolo e meno ben conservato di quello di Santa Cristina a Paulilatino, ma pur sempre suggestivo, luogo dove, richiamandosi al culto ctonio dell'acqua, venivano celebrati riti di purificazione. 7. Tomba dei Giganti: a quasi un chilometro dal complesso nuragico di Gritt'i Acqua, si trova la sua estensione cimiteriale, la Tomba dei Giganti di Su Niu e Su Crobu: queste tombe comuni furono chiamate dei giganti per la loro forma allungata dove si pensava fossero seppelliti degli uomini dalle grandi proporzioni fisiche. Sempre chiuse da una porta all'entrata, oggi non visibile se non nel suo architrave, le tombe venivano anche utilizzate, nell'esedra esterna che ricorda nelle linee le corna del Dio Toro, per i riti dell'incubazione. 8. Menhir e Domus de Janas: i due Mehnir di sa para e sa mongia (il prete e la suora) si incontrano prima del ponte romano guardando sulla sinistra anche se non sono mai stati messi in rilievo e ad oggi risultano poco conosciuti. Sono comunque da notare per chi dovesse fermarsi di là per fare delle foto panoramiche alla laguna e all'isola prima di accedervi dal ponte per notare le vestigia dell'epoca preistorica nel Sulcis. Invece la Domus de Janas in località is Pruinis sulla strada che porta alle spiagge è esempio dell'epoca prenuragica. Entrambi sono misteriosi: i due menhir con le loro incisioni femminili e maschili, coppelle e pugnale, la domus de janas, tomba delle fate, con le sue raffigurazioni del Dio Toro (le corna) e della Dea Madre (le spirali di acqua). 9. Spiagge: nell'isola, a seconda del vento, si può scegliere dove andare a tuffarsi per intercettare la giornata di mare migliore. Si può quindi scegliere fra spiagge dorate: Maladroxia, Coeguaddus a sud ovest nel comune di Sant'Antioco, Spiaggia grande, Le Saline, SottoTorre a nord nel comune di Calasetta; e cale rocciose blu cobalto: zona ovest dell'isola, imperdibili: Turri con la sua torre, Is Praneddas, Cala Sapone, Cala della Signora, Cala Grotta. 10. il nuovissimo MUMA, museo del mare e dei maestri d'ascia ovvero i costruttori di piccole imbarcazioni utili alla pesca di cui il paese di Sant'Antioco ancora vive. Il complesso ospita anche un hotel con un delizioso bar all'aperto interno. #toAgenda Sant'Antioco è uno dei paesi più vivi del Sud-Ovest sardo. In estate ci sono molti eventi, ma anche d'inverno si tenta di coinvolgere la popolazione ed i pochi turisti in appuntamenti interessanti. Visitate il sito del Comune per tenervi aggiornati: http://www.comune.santantioco.ca.it #toEat *Ormai un luogo di culto, il birrificio pizzeria Rubiu che ha vinto molti premi e continua a crescere di qualità. www.rubiubirra.it/ *Una sosta per un buon aperitivo al Flamingo Cafè, giovane e frizzante bar dove potrete trovare anche i quadri di giovani artisti locali ed una interessante libreria per il book-crossing. #toSleep Alcune idee: Gaulos B&B www.gaulosbb.com/ Il Sentiero B&Biò www.ilsentierob-bio.com La Jacaranda www.lajacaranda.eu Tonnara Camping CalaSapone www.campingtonnara.it/ #toRead *Le saline di Sant'Antioco : cronaca di un viaggio virtuale / Testi di Giuseppe Floris e Sergio Todde ; fotografie di Giuseppe Floris. - °S.l. : s.n.é, c2001 (Monastir : Grafiche Ghiani). - 32 p. : ill. ; 30 cm. - (In testa al front.: Centro di documentazione multimediale sulle zone umide della Sardegna. *S. Antioco, guide ed itinerari, Carlo Tronchetti, Carlo Delfino Editore (.pdf) *Il museo archeologico comunale F. Barreca di Sant'Antioco, Piero Bartoloni, Carlo Delfino Editore. *Torre Canai S. Antioco, Italia Nostra. #toWow Il tramonto a Nido dei Passeri, scogliera sul lato Ovest dell'Isola. Mozzafiato. #toBusTrain L'isola di Sant'Antioco è raggiungibile: * in macchina da Cagliari attraverso la SS130 con svolta a Villamassargia e poi direzione Carbonia-Calasetta. * in bus dal capolinea della Arst in Piazza Matteotti a Cagliari: www.arst.sardegna.it/ * in treno con la linea Cagliari-Villamassargia-Iglesias con i treni diretti a Carbonia o con il cambio treno a Villamassargia. A Carbonia si deve prendere un bus nel piazzale centrale della Stazione con direzione Calasetta: www.trenitalia.com
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