La tesi di Sergio Frau, eminente studioso di Sardegna, è questa: le Colonne d'Ercole erano nel Canale di Sicilia e non a Gibilterra. Uno tsunami colpì tremila anni fa il Campidano. Dunque la Sardegna è Atlantide. E se Atlantide era il Centro del Mondo per gli antichi, allora la Sardegna è il centro del Mondo, 40° parallelo alla mano. Meraviglia. La mostra che oggi si è chiusa a Roma "Omphalos, La Sardegna di Atlante, Primo Centro del Mondo" ospitata dalla Società Geografica Italiana a Villa Celimontana e tratta dai due interessantissimi libri di Sergio Frau "Le Colonne d'Ercole. Un'inchiesta" e "Omphalos. Il primo centro del mondo", è un compendio di suggestioni sulla magia della nostra amata Isola. Supportato da testi antichi, da nozioni storiografiche e anche da studi recenti di geografia e geologia (non a caso uno dei fautori di questa tesi è anche Mario Tozzi), Frau delinea una storia mitica della Sardegna come Paradiso marino perduto dell'antichità, o, come ha scritto qualcuno, una Pompei del Mare. "In antico" – scrive Luciano Canfora, storico ellenista dell'Università di Bari – "il pericoloso confine delle Colonne d'Ercole era costituito dal Canale di Sicilia, là dove Sicilia e Tunisia quasi si toccano. Solo in epoca ellenistica quel simbolico confine fu spostato e localizzato a Gibilterra". Geograficamente l'intuizione di Frau è quindi di tornare indietro e di misurare letteralmente la equidistanza che la Sardegna ha dal Giappone e dagli Stati Uniti. 11.350 km da una parte, 11.359 km dall'altra. Il 40° parallelo, inoltre, definito dagli antichi "La linea degli Olimpi" taglia esattamente la Sardegna. E, ancor di più, su questo parallelo e al centro esatto della Sardegna, c'è Sorgono, un piccolo paese che accoglie la quantità più alta di menhir (200) e di tombe dei giganti (700) di tutta l'isola. Alla base di tutto c'è un brano di Platone che parla nei Dialoghi di un sacerdote egizio che racconta a Solone di un'antica civiltà che vive nell'isola di Atlantide, al di là delle colonne d'Ercole, e che finisce sommersa dal mare. E difatti in Sardegna secondo Frau arriva quello che Omero chiama "lo schiaffo di Poseidone". Un enorme tsunami, forse causato dalla caduta di un meteorite, che investe il Campidano, incapsulando nel fango centinaia di nuraghe che oggi, con nuovi studi e il supporto dei droni, sono stati ritrovati. Gli unici nuraghe ad essere seppelliti a differenza di tutti gli altri sparsi per la Sardegna che invece sono ancora "emersi" e visibili. I Sardi quindi sono costretti ad abbandonare una terra ormai distrutta e malarica spargendosi per il Tirreno. Se poi Plutarco in Vita di Romolo dice che "(...) gli Etruschi sono coloni dei Sardi (..)" e nelle tombe etrusche, spesso affrescate con immagini di mare, non solo si sono ritrovati la metà dei bronzetti nuragici conosciuti dagli studiosi, ma anche la "patera ombelicata", obolo da dare a Caronte per essere traghettati nell'aldilà marino e simbolo del centro del Mondo, ecco che tutto è chiaro e storicamente spiegabile. La Sardegna diventa una terra mitica e antichissima da cui si dipanano anche tante suggestioni: la Montagna cosmica, il diluvio universale e Babele, la tragedia dei Tirreni, Tartesso, Medusa, il Loto. Per me che, romana da parte materna, sono per parte paterna etrusca e ho passato la mia vita nella malia della terra sarda che mi ha chiamato come una sirena fin dalla nascita - con l'ostetrica romana che mi diede alla luce di nome Mereu, le tante amicizie sarde che hanno costellato i miei anni giovanili per concludersi con la vita in Sardegna accanto al mio compagno sardo – questa tesi è la quadratura del cerchio esistenziale.
A voi lettori, invece, lascio le tante suggestioni e l'amore incondizionato per una terra piena di energia primordiale. Un grazie va anche al Gremio dei Sardi di Roma per avermi accolto recentemente nel loro grembo. L'invito alla mostra è arrivato da loro e questo post a loro è dedicato. Per info sulla Sardegna come Atlantide e la tesi di Frau: www.colonnedercole.info
8 Commenti
Alessandro Meloni
5/3/2018 05:19:31 pm
Una calzante rappresentazione del possibile nonché avvenuto intrecciarsi di relazioni tra la civiltà nuragica e la fase villanoviana di quella etrusca è in mostra dal 1872 nel museo archeologico di Bologna. Qui nella prima sala, prima di passare nella sezione etrusca, svetta al centro una copia del nuraghe Goni. La portò il Canonico Spano per mostrarla al 1’ Congresso Internazionale di Archeologia del Regno d’Italia. Gli studiosi provenienti da ogni paese rimasero colpiti dall’architettura monumentale e gli organizzatori (tra cui il Brizio) decisero che il modello rimanesse permanentemente nella sala dedicata alla civiltà terramaricola. I reperti di quest’ultima ( pietre scheggiate, conchiglie ) sono raccolti nelle bacheche poste sulle 4 pareti del salone. Quello che stupisce è il suo centro occupato da ormai 150 anni dal modello del nuraghe che lo Spano porto dalla Sardegna e che interpreta al meglio la funzione di cerniera per il passaggio alla sala successiva dedicata, appunto alla civiltà Villanoviana ( la c. d. Prima Fase della Etrusca che prende il suo nome dal rinvenimento a Villanova di Castenso, frazione di Bologna di necropoli con tombe e corredi etruschi). Si possono ammirare anche bronzi provenienti da siti etruschi rinvenuti nel centro di Bologna (Bottega del fonditore di P.zza San Francesco) definiti nei cartigli “ di fattura nuragica”. Insomma, già dal 1872 si riconobbero i legami tra la Sardegna è la Civiltà Villanoviana Etrusca. Grazie per lo spazio concesso. Saluti
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Alessia LiSolaTravelBlog Sardegna
5/4/2018 08:30:25 am
Buongiorno Alessandro e grazie mille per questo tuo contributo.
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Ivanoe Meloni
5/4/2018 07:42:28 am
Ottimo articolo, grazie
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Alessia LiSola Travel Blog Sardegna
5/4/2018 08:31:54 am
Grazie a voi per la fiducia,
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5/5/2018 11:45:05 pm
Complimenti Alessia per questo piccolo ma chiarissimo "servizio" sulla mostra dell'amico Sergio Frau, che sfidando radicali ostilità e profonde avversioni, continua a sostenere (incontrando il favore di autorevolissimi personaggi nella materia) e documentare (la mostra è veramente ricca di significati e di suggestioni) che la storia della civiltà nuragica è molto, molto di più di come appare e di come ci è stata raccontata. E grazie di cuore per aver dedicato il tuo post al nostro Gremio dei Sardi di Roma.
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Alessia LiSola Travel Blog Sardegna
5/9/2018 11:44:57 am
Grazie a voi.
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Daniele
5/9/2018 11:34:09 am
Grazie Alessia, non conoscevo la mostra, i libri, la storia... e l'approfondirò. Intanto la farò conoscere ai camminatori che darà senz'altro una visione in più su questa incredibile isola-terra.
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Alessia LiSola Travel Blog Sardegna
5/9/2018 11:46:34 am
Prego Daniele, camminerò con il cuore con voi, prometto che il prossimo anno farò di meglio per liberarmi la settimana del trekking.
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